Specchi inquieti
Norðurland eystra, Iceland – Giugno 2015
Prigioniero tra due specchi inquieti, come una striscia di terra brulla, che non ha sfoghi di foglie ne ambizioni di rami. Il mio cuore perso, è una casa isolata, che nel rosso tetto ha l’unico eccesso di gioia.
Quando di immagini riflesse è fatto il mondo, non c’è via di fuga all’inquietudine, non puoi girare lo sguardo verso una speranza di azzurro.