MILANO

Ti amo e ti odio da anni, da quando ti ho conosciuta. Scoprendoti più verde del mio ideale di cemento, meno nordica e nordista del mio pregiudizio da commedia anni 80. Ricoperta di luci e plastica, concentrata a venderti bene o male, mentre lasci scivolare via le tue tradizioni, mentre le tue tradizioni si mischiano ad altre tradizioni, nostre e degli altri, immigrati milanesi mai contenti e sempre felici.Così folta di palazzi e finestre, legno ferro e vetro, da creare il tuo naturale paesaggio senza natura. Natura morta. Dietro ogni tetto aspetti il cielo e trovi un altro muro, e dietro ogni muro aspetti un muro e trovi un cortile, la luce che vi entra e i bimbi che giocano…